L'uso di parole abbreviate (come sigle e acronimi) può creare confusione e suscitare dubbi.
In senso tecnico, ci sono diversi modi di abbreviazione:
- Acronimo.
Qui troviamo le sigle (come definite sopra) e le parole composte mettendo in sequenza più di una lettera delle parole abbreviate (per esempio ASSITERM per Associazione Italiana di Terminologia). Ci sono acronimi che formano parole di senso compiuto, creati per designare, con nomi facilmente pronunciabili e memorizzabili, progetti o ampi studi, del tipo PRESTO (Preservation Technology), MONICA (Multinational MONItoring of trends and determinants in CArdiovascular disease). Dello stesso genere sono gli acrostici, in cui la sigla, una parola di senso compiuto, è composta dalle iniziali delle singole parole che la compongono
- - Accorciamenti.
Sono le parole che hanno subito un accorciamento, seguendo un modello angloamericano (come hi-fi, hi-tech. as-ap) e dànno vita a parole come info, demo, promo e composti del tipo videoconferenza, immunodeficienza, biotecnologia ecc.
Il consiglio è chiederti sempre se il lettore è in grado di capire di cosa parli e poi, quasi in ogni caso è utile spiegare alla prima apparizione nel testo, Per esempio: General Services Administration (GSA).